La Casa del Podestà sorse verso la metà del Quattrocento quale sede del rappresentante di Venezia, cui era demandato il controllo del territorio.
Soltanto nel 1906, quando venne acquistata ad un’asta pubblica dall’allora avvocato e deputato liberale Ugo Da Como, l’edificio riacquistò il suo valore. Questi, consapevole dell’importanza storica del luogo, la fece completamente "restaurare" dal maggiore architetto bresciano: Antonio Tagliaferri (1835-1909).
L’intento del committente era quello di restituire l’antica dignità all’edificio veneto corredandolo di una serie di arredi adeguati che ne facessero una Casa-museo da abitare, secondo una moda molto diffusa tra ’800 e ’900. La dimora lonatese venne vissuta inizialmente soprattutto durante il periodo estivo da Ugo Da Como († 1941) e dalla moglie Maria Glisenti († 1944). L’identità di questa dimora borghese, abitata sino al 1944, si è mantenuta inalterata sino ad oggi.
La Casa fa parte oggi di un complesso monumentale di straordinaria bellezza, dominato dalla grandiosa Rocca visconteo-veneta. Questo insieme di edifici, porzione dell’antica "cittadella" lonatese, appartiene ad una Fondazione privata che Ugo Da Como volle istituire alla sua morte e che prese avvio nel 1942.